Contessa di Fondi Giulia Gonzaga
Nata nel 1513 a Gazzuolo da Francesca Fieschi e Ludovico Gonzaga, andò in sposa appena tredicenne nell’agosto del 1526 a Vespasiano Colonna, conte di Fondi, più grande di Giulia di 33 anni e in cattive condizioni di salute.
Giulia rimase vedova dopo meno di due anni e creò a Fondi un piccolo ma raffinato circolo intellettuale nel locale Castello.

Cristofano dell’Altissimo – Copia di un ritratto di Sebastiano del Piombo
Anche il cardinale Ippolito de’ Medici non smise, malgrado la proposta, di corteggiarla: questi le dedicò la sua traduzione del secondo libro dell’Eneide, scrivendo che l’incendio del suo core, da lei provocato, era simile a quello di Troia, ed esso gli procura “affanni, sospiri e lagrime”.
Commissionò per lei un ritratto a Sebastiano del Piombo che soggiornò nell’omonima strada e precisamente in questo palazzo.
Essendo stata una delle donne più belle del suo tempo, non è difficile immaginare il cospicuo numero di artisti che abbia desiderato almeno una volta un incontro con la bella Contessa di Fondi, per poi ritrarla in un’opera d’arte.
- Parmigianino – “Ritratto di Gentildonna” detto “La schiava turca”
- Artista ignoto (svariate attribuzioni di paternità) – “Ritrattodi Dama”
Sul personaggio di Giulia Gonzaga è tutt’oggi aperto un dibattito sull’attribuzione di svariate opere che raffigurerebbero la sua persona.

Tiziano Veccellio – “La bella”
Essendo morta “in odore di eresia” fu volutamente cancellata dalla memoria collettiva.